YouTube: finisce la “pacchia” per gli ad blocker?
YouTube, la principale piattaforma per il caricamento e la condivisione di video a livello mondiale, sta conducendo un esperimento che potrebbe cambiare drasticamente il modo in cui milioni di utenti utilizzano questo sito.
Secondo le informazioni trapelate, il gigante della mediatech starebbe chiedendo ad alcuni utenti di disattivare gli ad blocker (o, qualora non fossero disposti a farlo, di pagare un abbonamento premium). In caso contrario, le conseguenze potrebbero essere sorprendenti.
Questa nuova mossa è stata ravvisata per la prima volta da un utente di Reddit, noto forum online. Questa scelta aziendale rappresenterebbe uno strappo all’interno della strategia di monetizzazione di YouTube vista finora. Gli utenti che ricevono la notifica avranno due possibilità: disattivare l’ad blocker e guardare le pubblicità su YouTube, oppure sottoscrivere un abbonamento a YouTube Premium e continuare a godersi i video senza alcuna interruzione.
La crescita di YouTube Premium e i suoi costi
Non è ancora chiaro quanti utenti o in quali aree geografiche YouTube stia applicando questa nuova strategia. Tuttavia, è evidente che l’azienda sta cercando di spingere un numero sempre maggiore di persone verso il servizio Premium.
Questa mossa arriva dopo il raggiungimento di un importante traguardo per YouTube: i suoi servizi Music e Premium hanno superato 80 milioni di abbonati a novembre 2022, con un incremento superiore a 30 milioni in poco più di un anno.
A complicare ulteriormente la faccenda ci pensa il costo dell’abbonamento a YouTube Premium, che varia notevolmente a livello globale. Ad esempio, mentre in Europa e negli Stati Uniti il costo parte da 11,99 euro al mese, in Argentina scende a circa 1,49 euro (il Paese sudamericano, fra i più vicini culturalmente all’Italia, è quello con il prezzo dell’abbonamento mensile più basso al mondo, insieme all’India). Questa differenza di prezzo ha portato alcuni utenti a cercare soluzioni alternative per abbonarsi in modo più conveniente.
C’è però da dire che il pagamento di una quota mensile non permette soltanto di evitare la visualizzazione degli annunci pubblicitari. Infatti, YouTube Premium consente anche di ascoltare video e podcast in background con lo schermo del telefono spento e di scaricarli gratuitamente per guardarli anche quando il dispositivo non è collegato alla rete.
VPN: vantaggi e protezione contro le minacce informatiche
Una delle soluzioni più discusse si basa sull’utilizzo di una Virtual Private Network (VPN). Una VPN può mascherare la posizione geografica dell’utente, permettendogli di connettersi a server in Paesi stranieri e quindi approfittare di tariffe più convenienti per l’abbonamento a YouTube Premium. Ma le potenzialità di una VPN non si limitano a un semplice risparmio economico.
In un’epoca in cui la cyber threat intelligence ricopre un ruolo sempre più importante, l’utilizzo di un VPN può tornare utile a moltissimi utenti in diversi altri ambiti. Prima di tutto, questa tecnologia aumenta lo standard di sicurezza della connessione Internet, crittografando i dati trasmessi. Inoltre, una VPN può offrire una protezione superiore contro diversi tipi di minacce informatiche.
Le migliori VPN attualmente disponibili sul mercato offrono diverse funzionalità aggiuntive, come kill switch, autenticazione a 2 o più fattori e split tunneling. Questi strumenti possono aiutare gli utenti a proteggersi dalle minacce informatiche, che rappresentano un rischio sempre più serio e tangibile nell’attuale panorama digitale.
Un futuro più sicuro e senza pubblicità con YouTube e VPN
In chiusura del nostro articolo, vale la pena sottolineare come questa nuova strategia sperimentata da YouTube rappresenti un segnale chiaro della continua evoluzione del panorama digitale.
Se l’obiettivo di YouTube è quello di spingere sempre più utenti ad abbonarsi al servizio Premium a pagamento, è probabile che aumenteranno anche le tensioni e le proteste verso i tanti utenti (fra cui molti italiani) che vorrebbero continuare a godere del servizio senza pagare e senza guardare alcuna pubblicità.
Pur avendo un’immediata efficacia nell’aggirare blocchi o ridurre i costi in casi simili, la VPN non nasce necessariamente per questo motivo. Se si guarda allo scopo principale per cui è stata sviluppata questa tecnologia, si nota la chiara volontà di offrire una protezione maggiore verso le minacce informatiche, tutelando al contempo la privacy e l’integrità dei dati.
In un mondo digitale sempre più interconnesso, queste funzionalità di sicurezza non andrebbero viste come un semplice “optional” ma come una vera e propria necessità.