Guida di Base alla Fotografia con Fotocamere Reflex Digitali (DSLR)
Allora, avete appena comprato una macchina fotografica, una di quelle belle, magari una DSLR (Digital Single Lens Reflex Camera). Ora l’avete in mano e vi state facendo la più difficile tra le domande: come si usa? Come posso diventare un bravo fotografo, anche dilettante? Bé, mi dispiace, non ho la risposta magica a questa domanda, e nessuno ce l’ha. Però posso raccontarvi quello che ho imparato, e che imparo ogni giorno, da quando ho cominciato a giocare con ottiche e obiettivi. Prendetela così, come una serie di consigli e di osservazioni che mi va’ di condividere con voi. Quindi, partiamo proprio dalle basi, da quello che dobbiamo assolutamente conoscere.
Un noioso preambolo
Vi risparmio la solita manfrina, tanto lo sapete (anche se magari non è semplice da assimilare) non si diviene un grande fotografo dall’oggi al domani. E nemmeno bastano sei mesi, o un paio d’anni, d’esperienza per bramare di diventare un nome famoso. Anzi, secondo i più grandi anche dopo 30 anni di scatti c’è sempre un qualcosa di nuovo da scoprire. Secondo me hanno ragione. E se è così per loro vale ancora di più per noi, per me. Per questo la prima cosa da apprendere è conoscere lo strumento che abbiamo tra le mani. A cominciare dalle varie modalità in cui è possibile fare uno scatto. Prendete il manuale d’istruzione e leggetelo. Ma leggetelo davvero perché troverete alcune risposte alle vostre domande, anche a quelle che nemmeno vi siete mai fatti.
Che poi è un consiglio non del tutto disinteressato: magari i simboli che utilizzo in questo articoli, o che ho utilizzato in altri miei articoli, sono un po’ diversi da quelli che troverete sulla vostra fotocamera. Sì, a grandi linee li riconoscerete ma almeno so, se avete letto le istruzioni, che capirete le mie parole senza dover inserire cento immagini e mille parole per dire la stessa cosa.
Detto questo passiamo alla fotografia vera e propria, e a come far fare tutta la fatica a un software piuttosto intelligente.
La modalità automatica
La modalità Automatica è un ottimo modo per cominciare a scattare con la nostra nuova macchina se siamo alle prime armi. In pratica funziona allo stesso modo delle macchine più economiche, e permette di delegare al software tutte le decisioni senza preoccuparci troppo nell’impostazione dei valori corretti. Sì, è il modo più grossolano per fare fotografia ma le DSLR di oggi sono abbastanza intelligenti da ricavare da sole i valori e le impostazioni corrette per la maggior parte delle fotografie quotidiane.
Diverso il discorso se vogliamo scattare in condizioni difficili, magari con pochissima luce o a distanza ravvicinata. Ma al di là dei casi particolari la cosa fantastica della modalità automatica è la possibilità di ottenere fotografie di buona qualità senza dover conoscere i pro e i contro delle funzioni manuali della nostra fotocamera. Quasi tutte le entry level, le fotocamere più economiche hanno questa modalità.
In che situazioni è consigliabile usare l’Auto Mode?
Per i nuovi fotografi
Bé, se avete appena preso in mano la vostra fotocamera e siete impazienti di cominciare allora provate immediatamente questa funzione (modalità automatica). In questo modo potete lasciare in secondo piano, per il momento, gli aspetti più tecnici. In pratica, invece di concentrarvi sulla velocità dell’otturatore, l’apertura, gli ISO potrete rivolgere la vostra attenzione alla composizione generale. Perché è sì vero che la teoria è fondamentale ma un fotografo (o chi aspira a diventarlo) non può fare a meno di allenare il proprio occhio artistico. La tecnica, in fin dei conti, va maneggiata per permetterci di raggiungere il nostro scopo fondamentale: mostrare a tutto il mondo la nostra visione unica dello stesso.
Per i fotografi dilettanti
Però magari già sapete fare delle belle fotografie, e riuscite a regolare la macchina alla giusta maniera. Ogni tanto, però, vi ritroverete ad avere poco tempo, a dover scattare senza potere mettere a punto tutte le impostazioni. Sì, un grande fotografo ha dalla sua la rapidità dettata dall’esperienza. Ma magari siete come me, a volte di una lentezza esasperante, e allora vi conviene mettere da parte le mille precisioni e lasciare fare tutto alla macchina. Poi, se proprio volete, potete sempre tornarci sopra in fase di post produzione.
Per fotografi professionisti
Vedete la foto qui sopra? Rappresenta un robot amatoriale costruito da un fotografo inglese, Will Burrard-Lucas specializzato in grandi felini e animali selvaggi in genere. Si tratta di un aggeggio telecomandato che permette di scattare foto anche nelle situazioni più estreme. Non mi credete? Bé, guardate questa foto:
Va da sé che sarebbe alquanto poco salutare andare di persona e mettersi con calma a regolare tutte le impostazioni della macchina. Ovviamente questo è solo un caso estremo in cui possiamo usare la modalità automatica della nostra fotocamera. Pero i risultati sono senza dubbio affascinanti e ineguagliabili.
Le scene
Ci sono dei vantaggi nelle fotocamera compatte di fascia media: si imparano a conoscere alcuni simboli e alcune tecniche basilari. Spesso anche le macchine fotografiche più economiche utilizzano delle modalità automatiche particolari chiamate “Scene”. In sostanza è un modo per costringere la macchina fotografica a fare quello che noi vogliamo ma senza metterci troppo d’impegno. Il software gestisce comunque tutti i valori e tutte le impostazioni, noi nel nostro piccolo ci limitiamo a dare delle indicazioni generali sul risultato che vogliamo ottenere.
Quali sono le più comuni? Fra poco lo scopriremo.
Le sette sorelle
Anche senza scomodare le Pleiadi e la tradizione greca, in quasi tutte le macchine fotografiche possiamo trovare queste 7 impostazioni predefinite. Attenzione, però, non sono i famosi “filtri” o “effetti speciali” che vanno di moda oggi, siamo ben lontani da Instagram e simili. In realtà si tratta di un metodo per forzare l’Auto Mode a privilegiare una soluzione rispetto a un’altra. Ad esempio potremmo voler mettere a fuoco un particolare molto vicino piuttosto che uno lontano: se lasciamo la decisione al software rischiamo di ottenere un risultato che non ci soddisfa. Si tratta, in definitiva, di scegliere l’opzione giusta.
Ma quali sono queste così dette “Scene”? Queste:
- Portrait
- Macro
- Landscape
- Beach/Snow
- Sunset
- Sports
- Night Portrait
Ma andiamo a vederle un po’ più da vicino.
1. Portrait
Che può essere tradotta come “modalità ritratto”. Oppure “modalità verticale”, ma questa seconda opzione sarebbe abbastanza fuorviante. Anche perché questa “scena” è quella migliore per fare ritratti fotografici di esseri umani. O di leoni, se vi ricordate l’esempio della volta scorsa. Quando impostiamo questa modalità la fotocamera mette a fuoco la persona più vicina e, di conseguenza, tende a sfocare lo sfondo. In questo modo concentriamo tutta l’attenzione sul soggetto, lo sguardo presta attenzione solo al protagonista dell’immagine.
Ci sono controindicazioni? Bé, possiamo dire questo: questa modalità funziona meglio se siamo in condizioni ottimali. Che poi vuol dire avere a disposizione una buona illuminazione ed essere vicini alla persona che intendiamo immortalare.
2. Macro
Penso sia la modalità meno utilizzata dai principianti. La Macro, intendo: serve a fotografare particolari minuscoli come fiori, insetti od oggettini. Non è propriamente un’operazione di zoom, anche se uno zoom ottico è praticamente indispensabile. Il risultato può anche essere spettacolare ma è veramente difficile ottenere una foto artistica. O, meglio, io trovo difficile apprezzare questa tecnica al di fuori dell’ambito documentaristico. Ma questo è un mio limite, penso.
Comunque, tornando sul tecnico tenete presente una cosa. Come la modalità Portrait anche la Macro offusca lo sfondo. Ma a differenza della prima, quest’ultima non lascia intravedere quasi nulla. Il che di per sé può anche essere evocativo ma se il soggetto è scelto male la fotografia sarà proprio brutta.
3. Landscape
Dal piccolo al grande. No, non l’immensamente grande, se vi interessa la fotografia astronomica dobbiamo affrontare un discorso a parte. Ma se vi piacerebbe catturare un paesaggio, nature o urbano no ha importanza, allora usate la modalità Landscape.
La modalità “panoramica” permette di mantenere una grande profondità di campo per tenere più oggetti possibili a fuoco. Ovviamente non è sempre possibile ma spesso si può immortalare un paesaggio mozzafiato con quasi tutti i suoi particolari ben visibili. A patto di non essere in spiaggia o in mezzo alla neve. E che non si provi a scattare all’alba, o al tramonto.
4. Beach/Snow
Perché ho limitato la modalità Lanscape alle fotografie lontane da spiagge e paesaggi innevati? Bé, perché l’intensità della luce riflessa dalla sabbia e dalla neve spesso causa calibrazioni imprecise. Per dirla in parole povere, il software non riesce più a capire quale sia la giusta esposizione da applicare e spesso finisce per scurire troppo la foto finale.
Per questo esiste una modalità precisa, la Beach Snow, alias la Spiagga & Neve. In questo modo spieghiamo alla nostra macchina fotografica il contesto e le permettiamo di calcolare la giusta correzione da applicare durante lo scatto. Ricordate però che al di là del nome esistono altri casi in cui conviene usare questa opzione. E, giusto per buttarla sul banale, mi vengono in mente alcuni paesaggi urbani, anche italiani, in cui l’acciaio e il vetro aumentano di molto la luce riflessa e rendono difficile ottenere risultati buoni in maniera automatica. Ma di questo parleremo in un’altra occasione.
5. Sunset
Parliamo invece del secondo caso, le foto scattate al tramonto, o all’alba. Il caso peggiore, poi, è quando vogliamo fotografare direttamente il sole, o comunque in quella direzione. Ma perché è difficile fare delle belle foto in maniera automatica?
Bé, per la stessa ragione per la quale il tramonto è così bello: il gioco di colori creato dal sole è si affascinante per noi umani ma è altresì impossibile da spiegare a una macchina. Tutti quei colori, quel cielo arancione, quella luce in parte soffusa e nel contempo così brillante mandano in confusione gli algoritmi della nostra macchina. Per questo, come nel caso della neve e della sabbia, dobbiamo “avvisare” il software permettendogli così di calcolare i giusti valori, la giusta esposizione. E di salvare, per sempre, quella calda luce solare.
6. Sports
Ancora diverso il caso di fotografie a oggetti, o persone, in movimento veloce. E con veloce non intendo necessariamente un bolide di Formula 1, è sufficiente un salto o un uccello in volo. In questo caso il tempo di posa deve essere molto più rapido del normale per evitare il così detto “motion blur”, le strisce dietro alla cosa che si muove.
Il nome richiama lo sport, ed è abbastanza esplicativo sulla situazione in cui è consigliabile utilizzare questa modalità. Ma non è l’unica occasione, l’importante è avere un ambiente bene illuminato evitando il più possibile gli scatti in notturna: la breve esposizione renderebbe indistinguibile il soggetto dallo sfondo.
7. Night Portrait
La fotografia notturna è un caso a parte. Se vi interessa solo un ritratto in notturna allora potete usare questa modalità, la Night Portrait. Sì, potete anche usare il flash ma personalmente, se c’è luce sufficiente, preferisco aumentare l’ISO e rallentare la velocità dell’otturatore. In questo modo il risultato è più naturale e la luce del flash non gioca brutti scherzi. Però siamo quasi obbligati a utilizzare un treppiede, o qualcosa che ci permetta di mantenere la fotocamera ben ferma: il grande tempo di apertura dell’otturatore aumenta il rischio di foto mosse.
Per oggi basta così
Oltre a queste 7 modalità ci sono altre impostazioni disponibili ma sono per lo più specifiche ai vari modelli in commercio. Se avete fatto come ho detto all’inizio, leggere il manuale d’istruzione, non dovreste avere difficoltà a capire il loro funzionamento.
Ricordate però una cosa: sapere usare bene queste scene non vuol dire sapere fotografare. Perché? Perché il lavoro duro lo fa ancora tutto quanto la macchina, noi diamo solo dei suggerimenti e premiamo un bottone. Ma ci saranno altre occasioni per approfondire i dettagli tecnici. Per il momento vi rimando a un mio vecchio articolo sulle differenze tra RAW e JPG. Nel frattempo io metto in ordine gli appunti prima di affrontare il terribile trio: velocità, apertura e ISO.
Guide sulla fotografia
Infine vi lasciamo i link di alcune delle nostre guide che potrete usare come approfondimento se intendete imparare questa arte.
- Guida di base alla fotografia digitale
- Tempo di esposizione, apertura e ISO
- Cos’è l’ISO e come influisce sulle fotografie
- Guida al tempo di esposizione nella fotografia
- Il tempo di esposizione con oggetti in movimento
- Fotografare il mare con tempo di esposizione lungo
- Effetto motion blur modificando il tempo di esposizione
- Guida all’apertura del diaframma nelle fotocamere
- Fotografare in RAW o JPEG?
- Simulatori di fotocamere online